Il fotovoltaico, utilizzando la radiazione solare per generare energia elettrica rinnovabile, è una delle tecnologie green più utilizzate in Europa per sostenere la transizione energetica.
Le istallazioni dei moduli fotovoltaici, integrati in strutture già esistenti, permettono di raggiungere più velocemente gli obiettivi della decarbonizzazione.
Da una valutazione fornita dal Centro Comune di Ricerca (JRC), l’ente europeo che fornisce competenze e conoscenze indipendenti, istallando nuovi impianti fotovoltaici su infrastrutture stradali, ferroviarie e bacini idrici, il vecchio continente può ottimizzare l’utilizzo delle superfici idonee alla produzione di energia green.
I nuovi impianti, oltre a valorizzare le superfici già esistenti rendendole energeticamente attive, permettono di ridurre le emissioni inquinanti e la dipendenza dai combustibili fossili.
Il fotovoltaico, integrato nelle superfici indicate dal rapporto fornito da JRC, permetterebbe all’Europa di generare un Tera – Watt ore di energia elettrica rinnovabile.
Per Bruxelles, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 seguendo la road map del Green New Deal, le istallazioni fotovoltaiche sulle strutture già esistenti, indicate dal Centro Comune di Ricerca, permetterebbero di ottenere un duplice effetto positivo.
In primo luogo, integrando i moduli fotovoltaici nelle infrastrutture stradali, ferroviari e nei bacini idrici, si potrebbe ridurre l’impatto ambientale delle nuove infrastrutture energetiche e ridurre l’iter burocratico necessario per le autorizzazioni.
Inoltre, sfruttando al massimo le superfici già disponibili, l’Europa potrebbe superare gli obiettivi stabiliti per il 2030 nella transizione energetica. Questo significherebbe generare trecento Giga-Watt in più di energia elettrica con il fotovoltaico, rispetto a quanto necessario.
Per l’Europa, impegnata ad affrontare la sfida della transizione energetica necessaria per sviluppare un modello energetico sostenibile, il fotovoltaico è una tecnologia in grado d’integrare l’efficienza energetica con la sostenibilità ambientale.
L’Europa e la transizione energetica, il fotovoltaico come protagonista della de carbonizzazione
Il fotovoltaico, attraverso la produzione di energia elettrica rinnovabile, può offrire un contributo notevole alla transizione energetica dell’Europa.
Il vecchio continente, con la road map del Green New Deal necessaria per ridurre le emissioni inquinanti e la dipendenza dai combustibili fossili, ha obiettivi ambiziosi per sviluppare un modello energetico efficiente e sostenibile.
L’Unione Europea vuole ridurre, rispetto ai livelli del 1990, le emissioni di gas serra del cinquantacinque percento entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Per ottenere un risultato cosi ambizioso e necessario per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, che si manifestano con l’aumento della temperatura media globale e i fenomeni meteorologici estremi, è necessario sviluppare un nuovo modello energetico.
I combustibili fossili, dal periodo post-industriale sino all’avvento e all’integrazione sul territorio delle fonti energetiche rinnovabili, hanno assunto un ruolo da protagonisti indiscussi nel settore energetico.
Tuttavia, la necessità di ridurre le emissioni inquinanti e la dipendenza dalle fonti fossili, ha permesso d’integrare nel mix energetico del vecchio continente le fonti energetiche rinnovabili.
Nel 2022, dai dati forniti dal report energetico della commissione europea, in Europa sono stati generati duemila seicentoquarantuno Tera-Watt ora di energia elettrica.
Il quarantaquattro percento, pari a circa mille centosessantadue Tera – Watt ora, sono stati generati con le fonti energetiche rinnovabili di cui circa novantatré Tera – Watt con il fotovoltaico.
Per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030, che permettono di ridurre del cinquantacinque percento le emissioni inquinanti, la produzione di energia elettrica rinnovabile generata con il fotovoltaico deve necessariamente aumentare.
L’analisi del Centro Comune di Ricerca
Lo studio, condotto dal Centro Comune di Ricerca (JRC), permette di esaminare le potenzialità energetiche delle istallazioni fotovoltaiche integrate su infrastrutture già esistenti come infrastrutture stradali, ferroviarie, bacini idrici e tetti.
Utilizzando il Photovoltaic Geographical Information System (PVGIS), lo strumento sviluppato dal Centro Comune di Ricerca della commissione europea, è stato possibile ottenere informazioni dettagliate sul potenziale dell’energia solare in diverse aree geografiche.
Il PVGIS, utilizzando dati meteorologici, informazioni topografiche e altri parametri necessari per calcolare la quantità di energia solare disponibile in una determinata area, permette di stimare il rendimento energetico previsto per un sistema fotovoltaico.
Lo strumento, basato su modelli matematici, fornisce mappe interattive e dati dettagliati, inclusi la radiazione solare globale, la temperatura, la direzione e l’inclinazione ottimali dei pannelli solari e la produzione energetica prevista su base giornaliera, mensile e annuale.
In Europa, dai dati elaborati con il PVGIS, emerge che il fotovoltaico, integrato nelle strutture già esistenti, permetterebbe di generare mille duecentotto Tera-Watt ora di energia elettrica rinnovabile, necessaria per la transizione energetica.
Le nuove istallazioni, oltre a valorizzare energeticamente le strutture, permetterebbero di ridurre sia la dipendenza dai combustibili fossili sia le emissioni inquinanti.
Da strutture passive a energeticamente attive
Il Photovoltaic Geographical Information System (PVGIS) ha consentito di valutare l’efficienza energetica delle istallazioni fotovoltaiche, che possono essere integrate solo nelle superfici con adeguate condizioni d’irraggiamento solare e classificate come tetti, infrastrutture di trasporto e bacini idrici.
Ciò ha permesso di ottenere una stima molto precisa sul contributo offerto, istallando nuovi impianti su superfici già esistenti, dal fotovoltaico alla transizione energetica dell’Europa.
Il PVGIS, attraverso la valutazione dei tetti con le migliori condizioni d’irraggiamento solare, ha fornito una stima della superficie utile, non ancora utilizzata, per le nuove istallazioni.
Con circa settemila centocinquanta chilometri quadrati di coperture disponibili sul territorio europeo, idonee per integrare con elevata efficienza energetica i nuovi impianti fotovoltaici, si stima che tali istallazioni potrebbero avere una capacità complessiva di circa cinquecentosessanta Giga-Watt.
Le nuove infrastrutture energetiche, istallate sui tetti e in grado di generare seicentottanta Tera-Watt ora di energia ogni anno attraverso il fotovoltaico, permetterebbero all’Europa di raggiungere gli obiettivi della transizione energetica.
Considerando le infrastrutture di trasporto stradali e ferroviarie, con esposizione alla luce solare tali da garantire buoni livelli di efficienza energetica, emerge la possibilità di utilizzare ampie superfici per generare energia rinnovabile.
Gli impianti fotovoltaici integrati nei muri di contenimento, nelle barriere anti-rumore stradali e ferroviarie, permetterebbero di realizzare quattrocentotre Giga-Watt di nuove istallazioni.
Con circa trecentonovantuno Tera-Watt ora di energia elettrica rinnovabile generata ogni anno, le infrastrutture di trasporto potrebbero essere trasformate da strutture passive a energeticamente attive.
Anche il fotovoltaico galleggiante, basato sulla tecnologia che prevede l’istallazione dei moduli fotovoltaici su strutture galleggianti, è una risorsa fondamentale per sostenere la transizione energetica dell’Europa.
Con trecento trentasette bacini idrici, caratterizzati da condizioni d’irraggiamento solare ottimali per le istallazioni fotovoltaiche, potrebbero essere istallati circa centocinquantasette Giga-Watt di nuove istallazioni, garantendo centotrentasette Tera-Watt ora di energia ogni anno.