Bonus anti barriere architettoniche 2024, si applica ancora lo sconto in fattura del 75% (o la cessione dei crediti d’imposta quale opzione alternativa) per lavori effettuati sulle parti comuni di un condominio? Il quesito si pone dopo le recenti novità introdotte dal decreto legge 212 del 29 dicembre 2023 (decreto “Salva spese”), già convertito in legge, che restringe ulteriormente il perimetro dei lavori e delle applicazioni degli sconti rispetto al decreto 11 del 17 febbraio 2023.
A tal proposito, è utile ricordare che il provvedimento di fine 2023 esclude dalle agevolazioni del bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche i lavori di cambio infissi, pavimenti e sanitari, mentre consente di effettuare interventi sulle parti comuni dei condomini per quanto concerne, ad esempio, ascensori, scale e rampe.
Ulteriori differenziazioni – rispetto a quanto valeva per i lavori agevolati dal superbonus – si riscontrano nel caso dei piccoli condomini costituiti da quattro unità abitative, facenti capo tutte a uno stesso proprietario. Per questi edifici si conferma l’ulteriore stretta al ricorso alla cessione dei crediti d’imposta e allo sconto in fattura, diversamente da quanto avviene per i condomini.
Bonus anti barriere sconto in fattura, quali novità dal 1° gennaio 2024?
Quando si può applicare lo sconto in fattura e la cessione dei crediti nel caso di lavori con il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche? In primis si prevede la restrizione del campo di applicazione di questa agevolazione, con l’esclusione operata dal decreto 212 del 29 dicembre 2023 degli interventi per il cambio di infissi, pavimenti, porte, finestre e sanitari del bagno. In senso opposto, lo stesso provvedimento consente l’utilizzo del bonus per interventi quali scale, ascensori, rampe, piattaforme elevatrici e servoscale.
Queste tipologie di interventi effettuati sulle parti comuni di un condominio generano la possibilità di applicare il 75% di bonus come sconto in fattura o cessione del credito d’imposta. Per altre tipologie di immobili il ricorso a una delle due opzioni è escluso. Non rimane, dunque, che la detrazione fiscale. Tale regola è in vigore per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024.
Bonus anti barriere sconto, si applica la cessione per edifici di 4 appartamenti di uno stesso proprietario?
Condizioni particolari sono applicate per quanto riguarda i condomini di quattro unità abitative appartenenti tutte allo stesso proprietario. Per queste tipologie di edifici si esclude l’applicazione del 75% di bonus per abbattere le barriere architettoniche nelle formule di sconto in fattura e cessione dei crediti d’imposta. La formulazione del decreto 212 del 2023 per i lavori su palazzine di quattro unità abitative appartenenti allo stesso proprietario non contempla casistiche particolari come avviene nel caso del superbonus, agevolazione nella quale trova applicazione quanto si prevede alla lettera a), del comma 9, dell’articolo 119, del decreto legge 34 del 2020.
Il decreto 212 del 2023 contempla espressamente la sola applicazione dello sconto in fattura ai condomini, nulla prevedendo sugli edifici abitativi composti da due a quattro unità appartenenti a uno stesso proprietario. Il fatto che tale accostamento non sia stato previsto nel decreto di fine anno 2023, esclude dalla possibilità di applicare le due opzioni per questi immobili come può avvenire per i lavori nelle parti comuni dei condomini.
In quali casi si possono cedere i crediti d’imposta o avere gli sconti?
Da ultimo, il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche può essere utilizzato anche per i proprietari degli edifici unifamiliari. In questo caso, l’utilizzo di sconto in fattura e cessione dei crediti d’imposta prevede quali requisiti:
- che il committente degli interventi sia anche il proprietario dell’immobile;
- che si tratti di casa principale;
- che il reddito del committente inteso come quoziente familiare non deve eccedere i 15mila euro all’anno, analogamente al parametro applicato al superbonus 90% del 2023.
Inoltre, la stretta del reddito familiare non opera nel caso in cui, tra i componenti della famiglia del proprietari, vi siano soggetti in condizioni di disabilità. Pertanto, un lavoro nelle parti comuni di un condominio o di un immobile unifamiliare con soggetti disabili può prevedere l’utilizzo del bonus del 75% con la cessione dei crediti o lo sconto in fattura. Rimangono esclusi i lavori all’interno delle unità abitative (infissi, ad esempio) e le parti comuni di un immobile di quattro unità abitative appartenenti allo stesso proprietario nel caso in cui non vi siano soggetti a ridotta mobilità.