Le pause lavorative sono intervalli che intercorrono durante l’orario di lavoro, durante le quali il lavoratore sospende, per un breve periodo, l’attività: quante ne spettano durante una giornata?
Intanto, in base alla legge, il riconoscimento delle pause dipende da alcuni fattori. In primis, dall’orario di lavoro. Dipendono anche dal tipo di mansioni svolte.
La stessa legge, d’altra parte, indica una durata minima della pausa, ma i contratti collettivi di lavoro possono anche riconoscere un trattamento più favorevole.
Vediamo, quindi, il dipendente, in base ai suddetti fattori, a quante pause ha diritto durante la giornata di lavoro.
Come funziona la pausa a lavoro?
Le pause da lavoro sono riposi previsti dalla legge e hanno il fine di far recuperare le energie fisiche e mentali al lavoratore. L’azienda riconosce ai lavoratori la pausa pranzo o la pausa caffe, la cui durata e frequenza è stabilita dai contratti collettivi o dagli accordi individuali con il lavoratore.
Chi ha diritto alla pausa lavoro? La pausa spetta a tutti i lavoratori dipendenti senza nessuna distinzione, salvo deroghe che l’azienda può applicare.
Parliamo delle tipologie di pausa, iniziando dalla classica pausa caffè. La sua durata, per forza di cose, non può essere superiore a 10 minuti continuativi, salvo diverse disposizioni contrattuali. Anche se ciò non fosse previsto dal contratto, sul posto di lavoro potrebbe capitare di essere più permissivi e aggiungere un’altra manciata di minuti.
Nel caso della pausa pranzo, spetta al datore di lavoro stabilire la fascia oraria anche se, solitamente, non è prevista prima delle ore 13:00 e dopo le ore 15:00.
La pausa pranzo è un diritto dei lavoratori e non può essere in alcun modo eliminata, in base a quanto stabilito dal Ministero del Lavoro.
Quando la pausa è obbligatoria?
Alcune tipologie di pausa sono obbligatorie. In base al Decreto legislativo n. 66/2004, all’articolo 8, per orario di lavoro superiore a 6 ore è obbligatorio un intervallo di pausa.
Quindi, nessun lavoratore dovrebbe iniziare oppure concludere la giornata lavorativa, superiore a 6 ore di lavoro, senza aver fatto una pausa.
Quante pause spettano in 8 ore di lavoro?
In base alle varie disposizioni di legge, i contratti collettivi e il Decreto legislativo n. 66/2003, se la giornata lavorativa è superiore a 6 ore, ogni lavoratore ha diritto ad un intervallo di pausa.
Nello specifico, in base al citato decreto legge, le modalità e la durata dell’intervallo di pausa devono essere stabilite dai contratti collettivi di lavoro.
Quindi, per chi lavora 8 ore al giorno ha diritto ad un intervallo di pausa. La durata della pausa, in linea di massima, è di circa 10 minuti continuativi. Naturalmente, tutto sta a quanto stabilito dai contratti e dagli accordi individuali che possono prevedere anche una durata maggiore.
Come funziona la pausa dei videoterminalisti
Ciò che abbiamo spiegato fino ad ora vale, bene o male, per la generalità delle attività lavorative. Un discorso a sé va fatto per la pausa dei videoterminalisti, ovvero per tutti coloro che svolgono la propria attività utilizzando un videoterminale per almeno 20 ore settimanali.
In questo caso, è obbligatoria una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti trascorsi davanti al computer. Anche la Corte di Cassazione si è espressa in merito. In base ad un orientamento, infatti, i 15 minuti non devono per forza sussistere nella completa astensione dal lavoro, quanto più, in quel lasso di tempo, si possono svolgere altre mansioni che non riguardano direttamente l’uso del computer.
Si tratta delle attività alternative previste dalla contrattazione di lavoro e, in caso di assenza, direttamente dal datore di lavoro. Se non ci sono altre mansioni, ai videoterminalisti spettano comunque 15 minuti di pausa ogni 120 minuti di lavoro.