La donazione è l’atto con cui viene trasferita la proprietà di un bene, per esempio di un immobile, da una persona all’altra: come funziona? Si tratta di un istituto che, in linea generale, può riguardare qualunque bene, ma per la maggior parte viene utilizzato per trasferire la proprietà di immobili, prevalentemente in ambito familiare.
Nel caso specifico che esamineremo nel testo, ovvero quella immobiliare, deve essere effettuata obbligatoriamente davanti ad un notaio, attraverso un atto notarile.
Vediamo come funziona, quanto costa e anche quali sono gli eventuali rischi.
Come funziona la donazione di un immobile
La donazione di un immobile può essere diretta, quando si dona una casa già di proprietà, e indiretta, quando si acquista un immobile e lo si intesta ad un’altra persona. Naturalmente, non si può fare alcuna donazione su un possedimento futuro, ma solo in presenza di una proprietà.
Tra i tanti procedimenti importanti, la donazione deve essere effettuata obbligatoriamente alla presenza di un notaio, trascritta nei pubblici registri e volturata in catasto.
Il notaio è chiamato a verificare la volontà del donante e del beneficiario. In assenza della volontà del beneficiario, per esempio, il notaio non può procedere con la stipula dell’atto di donazione.
Quanto costa fare un atto di donazione di un immobile
Tra i costi della donazione, si devono considerare le spese notarili, tenendo anche conto che la loro entità è variabile in base al valore dell’immobile che si intende donare.
Devono essere considerati nel computo anche altri criteri quali l’ubicazione del bene, le eventuali ipoteche o i vincoli presenti, oltre che la tariffa del notaio, variabile.
Passando al tema delle imposte, bisogna sapere che sono previsti costi fissi e costi variabili, relazionati al tipo e al valore di immobile.
La base imponibile corrisponde al valore catastale dell’immobile e deve essere calcolata rivalutando la rendita catastale del 5%. Successivamente, si deve moltiplicare quanto scaturito per un coefficiente, variabile in funzione dell’appartenenza alla categoria catastale.
I costi fissi sono i seguenti:
- Imposta di Registro: 200 euro;
- Imposta di bollo: 230 euro;
- Imposta Ipotecaria: 200 euro se prima casa o 2% del valore catastale se seconda casa;
- Imposta Catastale: 200 euro se prima casa o 1% del valore catastale se seconda casa.
Vi è, poi, l’imposta di donazione, del valore variabile in base al grado di parentela tra donante e donatario.
Quali sono i rischi di una donazione
Nel momento in cui si decide di donare un immobile si devono tenere in considerazione alcuni possibili rischi.
Per esempio, qualora la donazione non sia adeguatamente documentata oppure se dovessero insorgere controversie sulla proprietà, potrebbero anche nascere dispute legali.
Quando, invece, il donatore decide di donare un bene immobile ad un erede, anziché lasciarlo nell’asse ereditario, potrebbe generarsi un conflitto con gli altri eredi, riguardo la divisione del patrimonio.
Proprio per evitare questi possibili rischi, seppur la donazione sia un istituto molto conveniente, i notai, solitamente, cercano sempre di dissuadervi. Le donazioni possono essere invalidate sia dagli altri eredi tramite la riduzione, sia da eventuali creditori, attraverso l’azione revocatoria.
Quanto dura la donazione di un immobile
La donazione non ha una data di scadenza: ciò vuol dire che una volta effettuato il trasferimento del bene questo rimane in possesso del donatario o almeno fin tanto che questi deciderà di cederlo a sua volta.
Tuttavia, come anticipato bisogna far attenzione a possibili pretese da parte degli altri eredi. Quando la donazione lede i diritti di altri soggetti, questi ultimi possono decidere di impugnarla per contestarla.
Entro quanto tempo? Gli eredi legittimi che desiderano procedere hanno a disposizione dieci anni dal momento della morte del donatario.
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