Altroconsumo ha appena pubblicato i risultati di un test condotto da esperti su 20 marche di riso carnaroli: secondo quanto emerso, alcune di queste – tre, per la precisione – avrebbero una concentrazione di cadmio oltre  i limiti consentiti dalla legge per la sicurezza alimentare. Il cadmio è un metallo pesante che può essere presente nel cibo e, in minima parte, viene assorbito dall’organismo. Bisogna però stare attenti a possibili intossicazioni ed effetti collaterali.

L’indagine di Altroconsumo e il cadmio nel riso carnaroli

I membri di Altroconsumo hanno fatto sapere di aver analizzato campioni di riso tenendo in considerazione elementi come il peso netto, la sostenibilità ambientale dell’imballaggio, il livello di umidità legata alla durata della conservazione, la verifica della varietà dichiarata.

E ancora la presenza di arsenico e cadmio, i difetti comuni (come i chicchi spezzati o rovinati) e infine la presenza di altri inquinanti potenzialmente pericolosi per l’organismo umano.

Il riso d’altronde, in tutte le sue varietà, è un alimento alla base della cucina di molti Paesi del mondo, non solo quelli asiatici. È in basso nella piramide alimentare della dieta mediterranea ed è fondamentale.

Però, dall’altra parte, bisogna stare attenti all’esposizione di questo alimento ai metalli pesanti. In particolare appunto all’arsenico e al cadmio. Questi, da soli e in assenza di allergie o patologie particolari, se sono in quantità minime tendenzialmente non sono pericolosi.

Tuttavia il test dell’organizzazione ha “bocciato” 3 marche di riso carnaroli per la presenza di cadmio sopra i limiti. L’indagine effettuata, secondo quanto si legge sul sito di Altroconsumo, ha evidenziato questo problema, a fronte di un giudizio complessivo di qualità sufficiente o positivo.

Gli esperti hanno spiegato che la maggior parte dei campioni analizzati rispettano i limiti. Tre prodotti invece sono al di sopra. Si tratta dei seguenti:

  • Il riso carnaroli del marchio Conad
  • Marchio Pam
  • Marchio Mondella (MD)

I lotti segnalati

Gli esperti di Altroconsumo, tuttavia, rassicurano che in nessuno di questi casi esistono rischi immediati per la salute umana. Hanno precisato che il livello di cadmio resta basso, soprattutto alla luce del fatto che si tratta di un prodotto che non si consuma quotidianamente.

Hanno affermato inoltre di aver segnalato questo particolare al Ministero delle Salute, chiedendone il ritiro. A seguito di ulteriori dettagliate analisi ed indagini, il Ministero poi deciderai il da farsi. Per adesso sono ancora sul mercato e dalle istituzioni non sono arrivati allarmi o altro.

In particolare i lotti testati, come si legge sul sito dell’associazione, portano i numeri L129D (Conad); L157D (Pam); L171D (Mondella).

Gli altri elementi

Gli studiosi hanno anche notato che, nel loro test, la maggior parte dei prodotti analizzati rispettano i limiti di legge sui residui ammessi di pesticidi. Dall’altra parte, in alcuni prodotti (ai quali è stata data un’insufficienza), gli esperti hanno riscontrato residui di sostanze sospette.

In questa analisi sono stati coinvolti anche due chef che hanno giudicato la resa in cottura la consistenza e il gusto dei venti carnaroli utilizzati. Oltre la metà dei campioni ha ottenuto un giudizio buono o ottimo. Gli altri si sono fermati alla sufficienza. Uno solo è stato giudicato insufficiente.

Infine Altroconsumo ha premiato con voti ottimi alcune marche. I loro carnaroli hanno ottenuto giudizi lusinghieri nella fase di assaggio. Hanno conquistato i titoli di Migliore del Test e Migliore Acquisto i seguenti:

  • Le stagioni d’Italia
  • Riso del Vo
  • Riso Almo
  • Coop

Sempre a proposito di riso e cadmio, in passato avevamo parlato di un’allerta alimentare diramata dal Ministero della Salute. Riguardava un prodotto venduto nei supermercati, il Riso Lungo B, in confezione da 5 chilogrammi, del marchio “Smart”.

In quell’occasione lente aveva annunciato il ritiro dei punti vendita a causa di un possibile rischio chimico. Pare che fosse stata scoperta la presenza di cadmio.