Prosciolta dall’accusa di aver ucciso Nada Cella: per Annalucia Cecere non ci sarà alcun processo. La donna era indagata per l’omicidio della 24enne, avvenuto in uno studio di commercialisti a Chiavari il 6 maggio del 1996, dove lavorava come segretaria.
A distanza di quasi 28 anni da quel tragico giorno, è arrivata la decisione del giudice Angela Maria Nutini, dopo una camera di consiglio durata circa un’ora.
Omicidio Nada Cella, prosciolta Annalucia Cecere
“Non luogo a procedere” per l’insegnante di 58 anni, residente nel Cuneese, che era stata accusata di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. La sentenza è motivata dal fatto che gli elementi raccolti dall’accusa sono considerati “insufficienti” per arrivare a una “ragionevole previsione” di condanna.
Secondo l’accusa, Cecere aveva ucciso la 24enne per gelosia e invidia, in quanto avrebbe desiderato il suo posto, nonché le attenzioni del titolare dello studio, Marco Soracco.
Soracco, che oggi ha 62 anni, e la madre Marisa Bacchioni, ultranovantenne, imputati per favoreggiamento e false dichiarazioni all’autorità giudiziaria, sono stati ugualmente prosciolti.
L’inchiesta era stata riaperta tra il 2020 e il 2021 e potrebbe ora restare un cold case. Anche se la Procura di Genova potrà fare ricorso in Appello ed eventualmente anche in Cassazione.
Il legale della famiglia Cella: “Ci aspettavamo processo giusto”
La decisione del giudice di non celebrare il processo per l’omicidio di Nada Cella
non ce l’aspettavamo. Siamo dispiaciuti. Credevo in una celebrazione del processo giusto e doveroso. Ma la magistratura, grazie a Dio, decide in maniera autonoma e il giudice ha deciso così. Ora aspetteremo le motivazioni, poi se ci saranno gli estremi, sicuramente andremo in appello.
Queste le parole dell’avvocato Sabrina Franzone, legale della famiglia Cella.
Questa decisione non sposta e non cambia quello che la famiglia sa. La verità in tribunale è difficile che abbia la V maiuscola. Le cose sono state ricostruite dalla Procura e dalla polizia giudiziaria che hanno fatto un lavoro enorme e mi dispiace anche per loro.
Inoltre l’avvocata evidenzia che
non c’è mai stato un pregiudizio e questa indagine è stata condotta in maniera veramente onesta, intellettualmente onestà, e con rispetto di tutti. Questo epilogo mi dispiace molto, professionalmente e, molto di più, umanamente. Ci abbiamo messo il cuore sopra e siamo profondamente convinti del lavoro fatto dalla magistratura. Il fascicolo è composto da una immensità di atti, evidentemente per il giudice non sufficienti.
I legali dell’imputata Cecere: “Siamo molto soddisfatti”
I legali Giovanni Roffo e Susanna Martini, che assistono Annalucia Cecere, si sono detti “molto soddisfatti” per il proscioglimento.
Ce lo aspettavamo perché gli indizi erano molto labili. Per noi i punti deboli dell’indagine erano chiari: gli indizi non erano gravi, precisi e concordanti. Carte alla mano, abbiamo cercato di fare capire la logicità della linea difensiva, mentre la linea dell’accusa aveva incongruenze profonde.
Cecere, proseguono,
ha sempre sostenuto la sua totale estraneità. Non è stata una situazione piacevole.
L’omicidio nel 1996
Nada Cella era stata trovata in una pozza di sangue proprio dal commercialista, che aveva chiamato i soccorsi parlando di una “caduta”.
Sul corpo della 24enne, morta poco dopo in ospedale, erano state poi trovate profonde ferite, causate da un oggetto contundente mai rinvenuto.
La prima indagine, a carico proprio del commercialista Soracco, era stata presto archiviata. La verità, sulla morte di Nada Cella, resta lontana.