Arrivano gli aumenti degli stipendi per i 400mila addetti dell’industria alimentare, in busta paga ci saranno 280 euro in più al mese a regime, più alcuni bonus e welfare previsti nel nuovo contratto di lavoro. L’accordo è stato trovato tra le 14 associazioni e i sindacati di categoria. Il nuovo contratto avrà durata di quattro anni dal 2023 al 2027 e gli aumenti degli stipendi sono calcolati sul livello medio di riferimento il cui montante complessivo è pari a 10.236 euro. Altre novità arrivano anche sull’orario di lavoro che non subiva variazioni da circa 30 anni.
Il rinnovo del contratto è arrivato dopo la scadenza del precedente accordo a novembre dello scorso anno. La trattativa è stata portata avanti dai sindacati Federazione agricola alimentare ambientale industriale italiana (Fai Cisl), Associazione sindacale di rappresentanza dei Lavoratori Produttori Agroalimentari e Ambientali (Flai Ggil), Unione italiana dei lavoratori dell’alimentare (Uila) più altre 14 associazioni datoriali di categoria (Unaitalia, Mineracqua, Italmopa, Federvini, Assolatte, Assocarni, Assobirra, Assobibe, Assitol, Assica, Assolzoo, Anicav, Ancit, Unionfood). Gli aumenti degli stipendi in busta paga verrano suddivisi in quattro tranches. La scadenza del contratto è fissata al 30 novembre 2027.
Aumenti stipendi industria alimentare, 280 euro in più al mese, montante di 10.236 euro
Arrivano gli aumenti degli stipendi per i 400mila lavoratori addetti all’industria alimentare con incrementi in busta paga che arriveranno, a regime, a 280 euro al mese. La firma dei sindacati e delle associazioni datoriali del settore alimentare è arrivata nella scorsa notte. Il nuovo contratto avrà durata per quattro anni, dal 2023 al 2027. Soddisfatte le sigle, non solo per quanto concerne gli aumenti stipendiali, ma anche per le altre richieste nella piattaforma, tra le quali i bonus in materia di welfare e le azioni di contrasto alla precarietà.
Aumenti stipendi industria alimentare, ecco quando arrivano gli incrementi in busta paga
Gli aumenti degli stipendi arriveranno in quattro tranches per un totale di 280 euro una volta che l’incremento entrerà in vigore. In totale, il montante di aumento del periodo del nuovo contratto sarà pari a 10.236 euro riferito al livello medio.
Il primo pacchetto di aumento ha decorrenza dal 1° dicembre 2023 (retroattivo) con un incremento in busta paga di 75 euro. Questa somma corrisponde al cosiddetto incremento aggiuntivo della retribuzione (Iar) per 55 euro più altri 20 euro a titolo di trattamento economico minimo (Tem). Il successivo aumento di stipendio è fissato a partire dal 1° settembre 2024, con altri 35 euro in più in busta paga al mese.
Dal 1° gennaio del prossimo anno seguirà il successivo aumento di stipendio, pari a 60 euro, mentre da gennaio del 2027 l’incremento sarà di ulteriori 39 euro sul Trattamento economico minimo (Tem). Infine, a settembre 2027 scatterà l’ultimo aumento di 11 euro a valere sull’Incremento aggiuntivo della retribuzione (Iar). Complessivamente, nel quadriennio, gli aumenti di stipendi avranno un impatto pari a 10.236 euro considerando il livello medio di retribuzione.
Bonus e novità welfare nel nuovo contratto alimentare 2023-2027
Gli aumenti degli stipendi, informano i sindacati, sono strutturati in modo che nei primi 14 mesi di applicazione del nuovo contratto dell’industria alimentare i lavoratori ricevano già 170 euro di aumento, il 60 per cento di quanto previsto complessivamente. In caso di mancata contrattazione di II livello, scatterà un bonus di 15 euro al mese oltre agli aumenti già previsti.
Un miglioramento arriva anche per quanto concerne il welfare contrattuale, con un incremento di 4 euro sul fondo integrativo sanitario Fasa, al fine di garantire migliori prestazioni. Inoltre, si prevede anche l’integrazione al fondo complementare di previdenza Alifond, con incremento del versamento a carico delle imprese del settore di 6 euro al mese (più 1,5 per cento).
Riduzione orario di lavoro, ecco le novità
Tra le novità del nuovo contratto arriva anche una riduzione dell’orario di lavoro, passaggio che non avveniva a livello nazionale da 30 anni. In questo ambito, la variazione partirà dal 1° gennaio 2026 e riguarderà i lavoratori addetti ai turni di 18 e 21 ore che avranno una riduzione di quattro ore a cui si aggiungeranno altre quattro ore l’anno successivo, mentre dal 1° gennaio 2027 la riduzione di quattro ore si applicherà a tutti i lavoratori.