C’è una tragedia di cui in Italia non si parla mai, se non sporadicamente. Ha come vittime cani e gatti. I migliori amici dell’uomo. Cani e gatti che vengono letteralmente bruciati vivo. Per divertimento di qualche malato o per attività criminose dalle oscure finalità. Cani e gatti bruciati vivi. La tragedia di cui nessuno parla. Bruciati vivi per il gioco di qualche sadico,  ma anche imbottiti di benzina, “accesi” e poi gettati nelle macchie per far partire gli incendi.  La tragedia di cani e gatti bruciati vivi è stata recentemente denunciata dall’Aidaa: “La cronaca non ne parla ma  lo scorso anno sono arrivate a noi ed ai servizi veteriari delle Asl più di1.700 segnalazioni. Oltre 950 cani e  più 750 gatti sono stati bruciati vivi”.

Cani e gatti bruciati vivi. La tragedia di cui nessuno parla. Dopo alcuni episodi che si sono verificati in Campania e in Sicilia,  qualcuno ha avuto modo di registrare vere e proprie sollevazioni popolari per tentare di prevenire il fenomeno che vede migliaia di cani e gatti bruciati vivi in diverse zone del nostro Paese.

Cani e gatti bruciati vivi. La tragedia di cui nessuno parla. Molto spesso, però,  la tragedia passa sotto silenzio.  E non riguarda solo sadici che si divertono torturando dei poveri animali inermi. Cani e gatti, spesso, vengono bruciati vivi dopo essere stati imbottiti di carburante e poi utilizzati per dar vita ad incendi boschivi: questa è una tecnica orribile che viene adoperata sia nel Lazio che in Puglia, Abruzzo e Calabria e di cui le cronache non si sono mai occupate a dovere.

Cani e gatti bruciati vivi. La tragedia nascosta. Il fenomeno adesso sta subendo una leggera dimunuzione, ma occuparsene è doveroso, perché chi tortura e dà fuoco a gatti o cani è un criminale e diverse volte ci sono anche dei ragazzini coinvolti in questi atti criminosi che vengono considerati poco importanti dalle autorità giudiziarie: sono pochi, infatti, i torturatori di animali che arrivano a giudizio e subiscono condanne esemplari.